Gli anglosassoni chiamano i cinorrodi delle rose rose-hip, i francesi traducono letteralmente in cynorrhodon e i tedeschi parlano di Hagebutte.
I cinorrodi delle rose (dal greco kion=cane e rodon=rosa, con il significato di frutti che guariscono i cani dalla rabbia) sono il falso frutto o, più semplicemente, le bacche che la rosa produce dopo la fioritura e che rallegrano il giardino invernale.
Derivano dall’ingrossamento del ricettacolo, è carnoso e forma una coppa che contiene gli acheni, i veri frutti di colore giallo o marrone, frammisti a peli.
La forma, il colore e le dimensioni dei cinorrodi delle diverse specie varia molto: possono essere verdi, arancioni, gialli, rossi e quasi neri o blu; possono avere forma allungata o sferica ed essere ricoperti o meno da sottili aculei.
In ogni caso, si tratta di frutti oltremodo interessanti, oltre che decorativi, di grande effetto cromatico quando appaiono sui rami intricati, spinosi e bruni, del tutto spogli di foglie e fiori, nella tipica veste del tardo autunno e del primo inverno.
Non tutte le rose riescono a produrli, i rosai botanici sono i più prolifici.
I cinorrodi sono ricchi di vitamina C (1250 mg per 100 g), B¹, B², K, PP, provitamina A (che viene convertito in vitamina A nel corpo); contengono tannini e acidi organici: acido citrico, acido malico
E ancora pectina, glucosio, resina, tracce di olio essenziale, carotenoidi e flavonoidi.
Vengono utilizzati in tutta Europa e anche negli Usa, per preparare marmellate e sciroppi, gelatine e un gradevolissimo tè: in Slovenia viene prodotta una bibita analcolica, la Cockta.
Con una semplice ricerca sul web troverete un’infinità di ricette che prevedono l’uso delle bacche di rose in cucina e suggerimenti per divertirci a preparare decorazioni per la casa.
Ultima curiosità: tra gli ingredienti degli integratori vitaminici con alta concentrazione di vitamina “C” troverete tra gli altri, proprio il “frutto di rosa canina”.
Un consiglio di lettura per continuare a scoprire l’universo dei cinorrodi:
“L’infinito mondo delle rose ricco di forme e sfumature di colore, corrisponde ad un altrettanto infinito mondo di cinorrodi…” da http://www.casalecydonia.com/galleria/Cinorrodi/Cinorrodi.htm
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Dove si mette l’accento in cinorrodi, sulla prima o sulla seconda ‘o’?. Grazie.
sulla prima o
Di gusto gradevole e delicato sono i cinorrodi legati con la confettura di mele cotogne, la quale risulta acquisire anche una colorazione migliore rispetto a quella ricavata senza l’uso di questi.